La Storia d’amore tra un Cristiano ed una Musulmana. CosìIl regista Fabio Omodei torna in scena con Jerusalem Romeo Juliet al Teatro Vascello di Roma: il capolavoro Shakespeariano ambientato ai piedi del Muro del Pianto.Dopo il grande successo al Teatro Argentina di Roma, il regista napoletano Fabio Omodei torna, nei panni di Mercuzio, a dirigere lo spettacolo Jerusalem Romeo Juliet, che ha fatto sedere a teatro, uno accanto all’altro, cattolici e musulmani. Jerusalem Romeo Juliet sarà in scena al Teatro Vascello di Roma il 3 e 4 giugno 2022. La riscrittura è affidata a Paolo Alessandri, i costumi sono di Monica Raponi, mentre le scenografie sono di Elisabetta Mancini.
STRADA PROVINCIALE 33
regia e drammaturgia Giulia Bartolini
interpreti Grazia Capraro, Francesca Astrei e Giulia Trippetta
musiche Andrea Cotroneo
produzione Khora.Teatro
CAMBIAMENTI
Rassegna di teatro Under 35 – Terza Edizione
DAL 6 AL 9 OTTOBRE E DAL 16 AL 19 OTTOBRE
ALTROVE TEATRO STUDIO-Roma
Debutta in prima assoluta dal 6 al 19 ottobre, all’Altrove Teatro Studio, nell’ambito della Rassegna di teatro under 35 “Cambiamenti” a cura di Khora Teatro e Compagnia Mauri Sturno, STRADA PROVINCIALE 33, il nuovo spettacolo scritto e diretto da Giulia Bartolini.
Mary è cresciuta insieme alle sorelle, Olive e Irine, in un paesino di pochissime anime, disperso tra i monti. A 19 anni, improvvisamente, se ne va sparendo del tutto.
Dopo undici anni, Mary si presenta di nuovo alla porta di casa: il comune vuole smantellare la Provinciale 33, la vecchia via del paese che dal bosco conduce al centro abitato: “La via per il purgatorio”, così la chiamano ancora gli anziani. Mary sa che quella strada non va toccata. Lo sa da quando ha visto, da quando è fuggita: sa che ci sono segreti nel paese che neanche i più anziani conoscono.
In un contrappunto di comici clichès e silenzi pesanti; tra pettegolezzi, e oscure presenze, la provincia diventa il mezzo per parlare delle radici che crescono profonde in ciascuno di noi, laddove ci sono colpe da espiare e dolori da dimenticare. Non esiste più la magia, né bianca né nera ma il male… quello dimora ovunque.
Strada provinciale 33 è la storia d’una comunità così piccola e lontana da tutto da divenire un luogo onirico, magico, grottesco, oscuro; un testo che parla di un’Italia frammentata, spezzata, piena di luoghi dimenticati.
Tre attrici, Grazia Capraro, Giulia Trippetta e Francesca Astrei, e una scena vuota, con un gioco di luci (quasi lucciole) a farla da padrone, ci raccontano una storia familiare di peccati, rimpianti, casa.
E se un giorno accadesse qualcosa di incredibilmente assurdo in un luogo incredibilmente piccolo?
Una nuova drammaturgia che sfiora alcuni colori della letteratura americana, in cui il paese è minuscolo in mezzo all’immensità delle foreste (la Tiffany Mcdaniel de L’Estate che sciolse ogni cosa, lo Stephen King de Le notti di Salem…) accarezzando con delicatezza e rispetto l’amaro tema del tempo de Le tre sorelle di Cechov; attingendo dal purgatorio Dantesco i rimandi pittorici, oscuri, delle cornici; il tutto per raccontare una realtà comune a tutto il mondo: il paese, in cui tutti si conoscono, pieno di segreti, di non detti, che cresce e si sviluppa come un’entità a sé stante, con i suoi cancri e i suoi legami quasi di sangue.
“In un momento storico in cui il sentito dire è il filo rosso che lega le giornate tra di loro, in cui le notizie viaggiano attraverso telefoni senza fili che trasformano le informazioni e le rendono luoghi comuni senza fondamento, in cui ciascuno non sa più a chi o a cosa credere tanto da scegliere la propria fede con la stessa leggerezza con cui sceglie un film da guardare al cinema, ecco che andiamo a parlare del fatto che dal piccolo può nascere l’immenso. Il mondo, dopo tutto ciò che è accaduto si contrae e spinge i suoi abitanti a ritornare nei luoghi dai quali sono fuggiti. Strada provinciale parla di radici, di tradizione, di un bisogno di ritrovare casa”_
annota Giulia Bartolini.
Una commedia nera, malinconica, che alterna un gioco di recitazione realistico a uno psicotico e grottesco galoppare delle scene di gruppo, in cui le attrici danno vita ai vari personaggi del paese, cavalcando un ritmo a volte forsennato, che poi viene spento e lenito nuovamente da momenti di sospensione in cui lo spettatore dovrebbe respirare, sentire, percepire questo “non sapere” che accomuna il nostro presente.
La fede non ha nulla a che fare con la religione ma con quello che scegliamo di proteggere, con ciò che ancora, al giorno d’oggi, riteniamo “sacro”, nel bene o nel male.
STRADA PROVINCIALE 33
Dal 6 al 19 ottobre
Dal giovedì al sabato ore 20
Domenica ore 17
ALTROVE TEATRO STUDIO
Via Giorgio Scalìa, 53
ipensieridellaltrove@gmail.com
MP 351 8700413
www.altroveteatrostudio.it
Ufficio Stampa
Maresa Palmacci tel.3480803972; palmaccimaresa@gmail.com
4 Allegato(i) (314.5 KB) Scarica tutti gli allegati Mostra allegati