Benvenuto 2021, quante speranze sono riposte su di te. Sei benvenuto come un figlio per la mamma, l’aria per noi uomini, l’acqua per le piante.
Un nuovo anno per scrivere 365 pagine di storia, diverse da quelle surreali dell’anno che ti ha preceduto.
Siamo qui pieni di speranza, pronti a sognare quello che prima era scontato,
quello che prima era superfluo, quello che a volte prima era abitudine.
Ma proiettati verso il futuro con la consapevolezza che custodiremo tutto ciò che di buono busserà alla nostra porta, riscopriremo i veri valori della vita, quelli autentici e concreti :
Abbracci, baci, amore, solidarietà.
Benvenuto 2021 ti abbiamo accolto con il cuore ma a te chiediamo però’ una sola cortesia di farci ritrovare la salute e la nostra libertà’.
Benvenuto 2021
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L’IRRIVERENTE SIMONE DI MATTEO
Quando talento letterario e ingegno televisivo si fondono in un’unica penna.
Simone Di Matteo, classe 1984, autore, curatore della DiamonD EditricE e illustratore grafico, è uno tra i più giovani editori italiani. Dallo stile ermetico e imperscrutabile, ma allo stesso tempo raffinato e pungente, è noto al grande pubblico non solo per la sua variegata produzione letteraria, ma anche per le sue partecipazioni televisive.
Lo abbiamo visto coinvolto in mille peripezie al fianco di Tina Cipollari nella V edizione del reality on the road di Rai2 Pechino Express – Le civiltà perdute, dove formavano l’indimenticabile duo de #GliSpostati, e ultimamente lo abbiamo ritrovato su La4 Italia a “L’occasione giusta” nella veste che più gli si addice, quella dell’opinionista meno ruffiano e più spietato del piccolo schermo.
Consacratosi “Giustiziere dei Vip” grazie al personaggio da lui ideato L’Irriverente, che lo ha portato anche nel salotto domenicale di Barbara d’Urso per aver smascherato la Marchesa d’Aragona Daniela del Secco, redige da circa tre anni, su alcune testate giornalistiche e con cadenza settimanale, delle omonime rubriche satiriche all’interno delle quali commenta il mondo della televisione, dei social network e i loro protagonisti, con quel pizzico di ironia e una buona dose di eleganza che non guastano mai.
Lo abbiamo intervistato per voi.
- Benvenuto Simone. Come hai trascorso l’estate, in seguito alla sospensione del lockdown? Cosa credi ci riservi il futuro?
Sostanzialmente le cose per me sono cambiate davvero poco, sia nel corso della quarantena che dopo. Ho seguito facilmente le direttive che il Governo e il nostro Presidente Giuseppe Conte ci hanno lasciato e l’unica mia “trasgressione”, se così la si può chiamare, è stata quella di concedermi nelle ultime settimane qualche giornata di puro relax in riva al mare nel pieno rispetto delle norme igienico-comportamentali, cosa che tutti avremmo dovuto fare. I contagi, purtroppo, stanno risalendo e il 16 agosto sono state emanate nuove restrizioni, ma ben vengano se servono a prevenire una seconda e peggiore ondata del virus. Tutto sommato, però, credo che non bisogni mai abbandonare la speranza e mi sento comunque fiducioso, perché soltanto attendendoci alle regole un giorno potremmo lasciarci definitivamente alle spalle questo brutto periodo. Accadrà, fidatevi, magari un passo alla volta, ma accadrà!
- Nel corso della quarantena ti sei reso partecipe di diversi progetti interessanti…
Diciamo che, nonostante il black out planetario, io non mi sono mai fermato. Ho deciso di collaborare nuovamente con Maria Monsè per un Insta-format da lei condotto e disponibile sul suo canale IGTV, “Pronto Monsè – Raccontami di te”. Sono molto entusiasta di questo progetto, siamo partiti a maggio e mai mi sarei aspettato di poter addirittura arrivare ad una seconda stagione. Tanti episodi, ma altrettante storie da ascoltare, ognuna diversa dall’altra. Se usati nella maniera giusta, i social possono diventare un luogo perfetto di incontro pertanto, durante l’isolamento, ho pensato di creare il “No Maria, io non esco” Quiz Contest, un modo semplice e genuino per tenersi compagnia, facendolo in maniera intelligente e stimolante, e perché no, anche divertente, cercando di regalare, seppur per pochi minuti, qualche attimo di sana spensieratezza. Aperto ai grandi ma soprattutto ai più giovani, i quali ne hanno sicuramente più bisogno. Forse è proprio per questo che ho scelto di prender parte all’iniziativa dell’Associazione della Croce Rossa Italiana che, in collaborazione con il Comitato di Ronciglione – Sutri, ha dato vita a “Una Fiaba al Giorno, toglie il virus di torno”, una lodevole iniziativa destinata ai bambini per invitarli alla riflessione, all’apprendimento e all’apertura di un dibattito. In fondo, in un periodo come quello che stiamo attraversando, persino il più piccolo dei contributi può portare al più grande dei cambiamenti!
- Parlando de L’Irriverente, chi è questo personaggio, come nasce e cosa rappresenta per te?
L’Irriverente è parte di me così come io sono parte di lui, per intenderci, rappresenta il mio alter ego, quel lato di me che riesce dove io fallisco. È un personaggio che al momento vive sulle trasparenze della carta, anche se sta cercando di ritagliarsi il suo spazio nel panorama dello show biz nostrano. Non nasce certo per rivelare scandali taciuti, o forse solo dimenticati, ma commenta semplicemente ciò che accade ed esprime la sua opinione su svariati argomenti, dalla tv all’attualità. Una voce senza ombra di dubbio fuori dal coro, diversa da tutte le altre e che, a costo di risultare impopolare, non ha paura di dire quello che pensa. Di belli e buoni a niente ne è pieno il mondo, di ruffiani e lecchini lo è ancor di più la televisione, mentre l’Irriverente nasce per fare la differenza, e la fa, modestamente!
- Recentemente a “L’Occasione Giusta” di Tiziano Soddimo hai parlato proprio di questo. Ci sono davvero così tante persone disposte a far di tutto pur di apparire?
Non ve lo potete neanche lontanamente immaginare. Certa gente sarebbe disposta persino a svendere la propria anima, la casa o addirittura la madre per poter guadagnare quei cinque minuti di notorietà che il più delle volte neanche merita. Per non parlare, poi, di quelli che, non avendo niente di meglio da fare, implorano incessantemente per centellinate apparizioni televisive, magari infangando a sproposito il primo malcapitato di turno, per ottenere quella popolarità che tanto disperatamente cercano. Io li destinerei alla pulizia dei bagni pubblici, se non altro, in quel caso, sarebbero utili alla società!
- La tua versatilità nel riuscire a spaziare su più stili è ampiamente riconosciuta, ma tu sei soprattutto un poeta d’amore. Ne hai scritto tanto e hai dedicato un’intera opera alle diverse sfumature interiori di questo sentimento, portandola persino a teatro, non è vero?
Assolutamente sì. Due anni fa è andata in scena al teatro Tordinona di Roma l’anteprima de “L’amore dietro ogni cosa”, lo spettacolo tratto dal mio omonimo libro, quello a cui sono forse più affezionato perché rappresenta me stesso, in tutte le mie sfaccettature. Ha riscosso un successo inaspettato e ne vado davvero fiero, non vedo l’ora di poter ripartire con la tournee il prossimo anno. Un inno all’amore, sostanzialmente, un viaggio tra i suoi sentieri e il tempo della libertà, perché amare è libertà, senza cui non avrebbe alcun senso vivere. Oggi più di ieri dovremmo tornare a parlare d’amore, a scriverne, a leggerlo, ad assaporarlo magari. Un libro che riflette per riflettere, e per questo l’ho scritto, un po’ per dovere, perché le parole d’amore creano impegno e perché l’amore si nutre di parole per nascere e mantenersi vivo…
- E per quanto riguarda la tv, ti rivedremo presto sul piccolo schermo? Hai mai pensato di partecipare ad un nuovo reality?
Se mi rivedrete presto in tv?! Non so, magari mi ritroverete nei panni dell’Irriverente Spietato, però, al momento, non posso ancora svelarvi nulla, sono una persona abbastanza scaramantica quando si parla di lavoro, ma quello che posso dirvi è “mai dire mai” nella vita. Mi piacciono le avventure e sono sempre entusiasta di prendere parte a nuovi progetti, siano essi fuori o dentro i nostri amati studi televisivi. Chissà, preferisco non fare pronostici mirati, mi candido direttamente per qualunque cosa. Modestamente, io sarei il concorrente ideale per qualsiasi tipo di reality, se non altro, saprei come smascherare quell’infinità di braccia levate all’agricoltura che si vedono in giro!
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A CASA DI …DAVIDE CALABRETTA
Oggi vorrei parlarvi di un grande e poliedrico musicista crotonese. Davide Calabretta è un batterista molto conosciuto nell’ambito musicale della nostra città e non solo. Grazie al suo talento e alla sua professionalità ha avuto modo di accompagnare diversi gruppi musicali importanti anche a livello mondiale.
Conosciamolo meglio..
A che età ti sei approcciato allo strumento e soprattutto cosa ti ha spinto ad imparare a suonarlo…raccontami un po’ di te…
” Sicuramente l’artefice di tutto è stato mio padre che mi ha trasmesso la passione per la batteria. La mia prima batteria elettronica l’ ho avuta a cinque anni. All’età di nove anni inizio a prendere lezioni presso un’accademia musicale in Francia, dove all’epoca mi trovavo. Tornato in Italia continuai gli studi al “Saint Louis College of Music” di Roma. Nel corso degli anni ho frequentato diversi corsi di specializzazione con alcuni dei più grandi batteristi internazionali.”
Grazie alla tua professionalità e soprattutto alla tua grande umiltà hai avuto grandi esperienze con importanti musicisti di spessore internazionale…
“Durante il mio percorso professionale ho avuto l’onore di suonare insieme a grandi musicisti internazionali come Ian Paice (batterista dei Deep Purple), Paul Gilbert (uno dei più grandi chitarristi al mondo) e Robben Ford (uno dei maggiori esponenti della chitarra blues, jazz e fusion al mondo).”
Quali sono, se ci sono, secondo te, le difficoltà che si possono riscontrare lavorando in Calabria.
“La maggiore difficoltà che hanno gli artisti in Calabria, principalmente nella nostra provincia, è trovare gli spazi giusti e il supporto di organizzazioni culturali competenti. Qualcosa si sta muovendo grazie all’arci “le cento città” che ha creato una location fantastica a disposizione degli artisti, ed inoltre organizza eventi culturali di spessore.”
Pensi che la nostra città dia abbastanza spazio agli artisti locali?
“Io penso che la nostra città non dia abbastanza spazio agli artisti in generale e alla cultura. Fin quando non ci sarà gente realmente completa e preparata all’assessorato la situazione difficilmente cambierà.”
Parlami della tua scuola. A che età i ragazzi potrebbero cominciare a suonare la batteria.
“La mia scuola è una delle sedi della prestigiosa accademia di batteria “Scuderie Capitani”. Nel mio piccolo ho sempre cercato di dare qualcosa di importante alla nostra città. Penso che Crotone possa vantarsi di avere un’ accademia di batteria che da la possibilità ai nostri ragazzi di seguire le proprie passioni senza spostarsi fuori. I più piccoli possono iscriversi dai sei anni in su senza limite di età massima.”
Pensi che fra i tuoi allievi ci possa essere un tuo degno erede.
“Tra i miei tantissimi ragazzi ci sono già stati talenti che adesso hanno trovato la loro strada nel mondo professionale. Tra i più piccoli ci sono dei veri talenti e sono sicuro che diventeranno grandi professionisti.”
A causa del Covid-19 purtroppo tanti eventi sono stati cancellati o posticipati a dare da destinarsi. Come, voi artisti, state affrontando questo periodo.
“È sicuramente un periodo difficile, soprattutto per la musica dal vivo. Io personalmente ho incentivato con i videocorsi di batteria aspettando che le cose migliorino.”
Grazie Davide Calabretta, è stato un onore per me essere tua ospite.
Marika Arena