Ancora una volta i sapori di maremma divengono protagonisti , questa volta grazie all’armonioso ed unico concept del Sottobosco Bistrot.
Situato in Strada Vigna Fanucci n.15 a Grosseto, questo punto armonico merita una visita , che vi regalerà una riscoperta dei sapori naturali ed una visione completamente nuova della cucina vegana.
Siamo purtroppo circondati da ristoranti che riconoscono il cibo vegano nell’imitazione del cibo non vegano, in una sua riproduzione fittizia, al fine di elargire un ricordo familiare al palato.
Il Sottobosco Bistrot interrompe finalmente questa tradizione, riportando la natura ed i suoi naturali sapori al primo posto , con i rispettivi benefici fisici e spirituali che essa ci regala, divenendo un vero e proprio ristorante etico.
Ogni ingrediente è infatti condiviso pienamente con i consumatori, dal nome della specie alla provenienza..fin anche all’idea dell’utilizzo specifico…creando un rapporto di coinvolgimento tra il consumatore e la Natura, nonché una sintonizzazione del rispetto e della conoscenza che ad essa dobbiamo.
Verdure di stagione, erbe aromatiche , profumi di bosco e abbinamenti fantasiosi, i cui ingredienti vanno ad esaltarsi gli uni con gli altri, lasciando stupore al palato e al contempo leggerezza d’animo..
Ingredienti selezionati e curati nel minimo dettaglio dai proprietari, che aggiungono al gusto naturale del prodotto il sapore del loro amore per la natura..
Da non trascurare la presentazione dei piatti, sempre ricercata ed originale, attenta ad esaltare i protagonisti del gusto, ma anche i colori vivaci delle colture biologiche..
Abbiamo voluto chiedere un paio di cose al proprietario Giovanni Di Meo..
Come nasce l’idea di questo concept e cosa devono aspettarsi i vostri clienti?
“Faccio una premessa legata al mio passato…
Sono nato a Napoli e ho vissuto fino a 19 anni nei Campi Flegrei. Posto meraviglioso ma anche inquinato, violento e sovraffollato, limitato in spazi e possibilità. Ne ho risentito tanto fin da piccolo e mi sono rifugiato nel cibo, mangiando tanto e male. Ne ho risentito fisicamente perché ero in sovrappeso già da bambino. Nel 2007 per motivi di famiglia, mi trasferii a Grosseto e qui sono rinato. Piccola città a misura d’uomo circondata da boschi, campagne e luoghi incontaminati. Nel 2010, dopo aver visto degli allevamenti per lavoro, decisi di non mangiare più le carni degli animali e tutti i prodotti che derivano dal loro sfruttamento. Non mi piace la violenza in generale e non mi piace che l’uomo si senta al centro dell’Universo. Vedo l’uomo come un qualcosa che fa parte dell’Universo e danneggiando ciò che lo circonda, l’uomo danneggia anche se stesso. “
“Da vegano ho riscoperto il cibo, con il territorio toscano che mi è venuto incontro con i suoi meravigliosi prodotti. Ho iniziato a sentire la differenza tra il cibo industriale a basso costo e ricco di zuccheri e il cibo vero, che ti nutre e che è stato appena raccolto.
Trovo eccezionalmente stimolante l’andare a cercare ingredienti di alta qualità.
A Rapolano Terme, nel senese, ad esempio, abbiamo conosciuto l’azienda Agricola Podere Pereto che produce dei legumi e dei cereali fantastici. Da loro acquistiamo i fagioli biologici varietà Toscanello, una varietà antica di fagioli tipica della toscana, che hanno una buccia finissima e sono altamente digeribili e nutrienti oltre che deliziosi. Facciamo una cucina semplice e ricca di materie prime eccellenti, ma anche sfiziosa, che passa dal tradizionale al fusion, una cucina nutriente, digeribile ma gustosa e stimolante. Partiamo sempre dagli ingredienti locali per poi aggiungere spezie e aromi o tecniche tipiche orientali tipo la salsa teriyaki che facciamo o l’utilizzo di harissa, sommacco, shiitake (coltivati in Italia).
Prima di aprire Sottobosco, ho gestito una piccola azienda agricola e producevo zafferano. Avevo anche 4 ettari di bosco e lì ho imparato, grazie alle indicazioni di amici, a riconoscere funghi, bacche ed erbe selvatiche ed è lì che ho iniziato a cucinare, a conoscere gli ingredienti e a combattere e annientare il mio rapporto conflittuale col cibo. Sottobosco bistrot nasce quindi dalla voglia mia e della mia compagna, di cucinare per la gente. Cucinando sto bene e ci metto tutto me stesso per far stare bene chi mangia. Mi piace molto…”
Come negli anni è stato rivalutato il concept vegano e cosa rappresenta per voi?
“La cucina vegetale o vegana non ha una tradizione e molti secondo me la interpretano male. Nel senso che o si cerca di riprodurre piatti tradizionali a base di carne, oppure si cade nella cucina orientale fatta male, con troppi ingredienti d’importazione e senza anima perché non facente parte della nostra cultura e del nostro territorio. Degli esempi possono essere la finta cacio e pepe o la finta carbonara. Perchè riproporre la carbonara col tofu industriale o la cacio e pepe con finti formaggi di ceci? Perchè non creare qualcosa di nuovo? Perché non andare contro gli schemi che vedono una proteina nobile come protagonista nel piatto? Perché non riuscire ad elevare una verdura o meglio ancora un insieme di elementi nel piatto che giocano da coprotagonisti contrastandosi, bilanciandosi ed esaltandosi tutti insieme? “
“Noi cerchiamo di creare dei piatti adeguati alla nostra storia e al nostro vissuto, digeribili, gustosi e rispettosi del territorio in cui viviamo e ci riforniamo. Un piatto che piacque molto a febbraio, quando aprimmo, fu il carciofo. Lo cuocevo in ghisa nel forno lentamente insieme a topinambur e patate viola, con tempi di cottura diversi. La cottura in ghisa rendeva i tuberi e il carciofo molto morbidi e dolci. Andavo a contrastare quella spiccata dolcezza con cavolo cappuccio fermentato e una salsa di sesamo piccante e piena di succo di limone. Il risultato era fantastico tra i colori, i profumi, i contrasti e le diverse consistenze. Quella è la cucina che piace a me, non scontata, ludica e stimolante. .”
Vedo che siete molto attenti a condividere con i vostri ospiti i dettagli dei vostri prodotti. Questo crea ovviamente un maggiore contatto tra l’uomo e la natura, tra il consumatore e il prodotto…la conoscenza di ciò che si consuma è un valore aggiunto al sapore? Qual’è l’intento di questo stretto contatto tra la Natura, voi ed i vostri ospiti?
“Mi ispiro tantissimo al ristorante Joia di Milano. Li adoro, amo la cucina che propongono e lo hanno fatto per primi in Italia. Hanno l’immenso merito di aver dato il via a una serie di cuochi e ristoranti che stanno mettendo le basi della cucina vegetale italiana, vera e autentica, di stagione e biologica, creativa e stimolante, legata al territorio, salutare ma gustosa. Sottobosco per me è un punto di inizio e spero, un giorno, di arrivare anche io a far parte di quei ristoratori. “
Se volete ritrovare il lato selvaggio dell’arte culinaria lasciatevi stupire dalla cucina vegetale di Sottobosco Bistrot. Piatti rigorosamente stagionali e ingredienti a km zero, un menù raffinato, colorato, etico e sostenibile. La pasta fatta in casa, le verdure cotte in ghisa, il forno a legna, i sapori della tradizione che si fondono con qualche profumo che viene da lontano…
Lasciatevi trasportare naturalmente….
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Sottobosco Bistrot
Strada Vigna Fanucci n.15 a Grosseto
Tel. al 340 517 9360