Una scoperta che lascia a bocca aperta anche l’immaginazione… che tesse le fila della curiosità più nascosta.
“Signori..si scende” ,
così ci avverte la home page di questa straordinaria galleria sotterranea riscoperta dal geologo napoletano Gianluca Minin, laureato in Scienze Geologiche presso l’Università degli Studi di Napoli “Federico II” .
La Galleria Borbonica è oggi , grazie ai lavori di ripristino, aperta al pubblico, e svela una Napoli sotterranea ancora sconosciuta, ma come sempre affascinante, sublime ed inimitabile. Quante emozioni ci ha regalato e continua a regalarci questa città, dove l’arte, in tutte le sue forme maestose, si è sempre opposta alla cruda realtà, costruendo mondi paralleli di immensa bellezza, che affascinano e creano stupore e ammirazione in tutto il mondo.
Dalle antiche cisterne dell’acqua ai camminamenti borbonici, fino alle testimonianze della Seconda Guerra Mondiale, così questa galleria “auto-allestita” ci regala un viaggio di intense sensazioni, in un percorso realmente accaduto, sussurrato oggi dalle viscere della città .
Un’incredibile stratificazione di resti e testimonianze di epoche passate, dal 1500 fino ai giorni nostri, uno straordinario percorso che si snoda per centinaia di metri sotto ai palazzi del centro di Napoli, raggiungendo una profondità massima di circa 35 metri.
Il sito prende il nome da Ferdinando II di Borbone, che nel 1853 , preoccupato dalle rivolte del ’48, il Re delle Due Sicilie voleva assicurarsi una via di fuga dal Palazzo Reale fino alle caserme di via della Pace (oggi via Morelli). Le grotte continuano ad essere usate nei secoli avvenire, non solo come cisterne d’acqua ma anche come discariche, nascondigli, ripari e depositi.
Le testimonianze più toccanti sono quelle relative alla Seconda Guerra Mondiale, quando le gallerie furono usate come ricovero bellico da gente del popolo e personaggi illustri e controllate dai presidi fascisti. Tante le testimonianze materiali di questo periodo: posti telefonici, iscrizioni fasciste, ordigni inesplosi, piccoli oggetti d’uso quotidiano, come anche messaggi di speranza o disperazione lasciati sui muri .
Ecco perché questa galleria è unica al mondo, una macchina del tempo inalterata, che non solo ci mostra ciò che è stato ma ce lo fa rivivere come se fosse oggi.
Gli accessi principali alla Galleria Borbonica sono da via Morelli – all’interno dell’avveniristico parcheggio metropolitano omonimo – e da vico del Grottone, nei pressi di Piazza Plebiscito a poca distanza dal Palazzo Reale e dal teatro San Carlo.
Emozioni autentiche ,mezzo secolo di storia inedita in un solo attimo, introspezione ai massimi livelli: questo è il grande viaggio che queste gallerie ci regalano.
https://www.galleriaborbonica.com/it/home/home/