Riconvertire una ex centrale elettrica dei primi del Novecento in un museo dinamico : la progettazione del nuovo polo culturale affidata ,nel 2014 ,dalla V-A-C Foundation alla Renzo Piano Building Workshop.
20.000 metri quadrati, situati nel centro di Mosca, saranno la nuova centrale culturale della città, con mostre, programmi performativi e di apprendimento, un teatro , una biblioteca, un negozio, caffetterie, un ristorante ,un blocco residenziale e molti spazi verdi.Gli spazi e le funzioni sono organizzati in quattro poli principali: il palo civico, costituito da una combinazione di spazi e attività ad accesso libero ed aperto alla piazza ,per catturare e portare la vita in strada.
La “piazza interna” che funge da portale nell’esperienza V-A-C. A Nord si svilupperà il centro di biblioteca e media, mentre a sud sono previsti uno spazio gratuito per l’installazione dell’arte e un ristorante. Il polo di benvenuto si trova al centro dell’edificio principale ed è accessibile dalla “piazza interna”. Questo spazio contiene numerose attività informali come la biglietteria, l’informazione, l’orientamento e il negozio al piano terra. Al piano superiore l’esperienza si rafforza con scorci sulla foresta e un auditorium recintato che si trova in questa zona con un accesso separato. Il polo della mostra accoglie tutte le mostre. È una combinazione di spazi di diverse dimensioni e altezze, che offrono condizioni spaziali sempre diverse adatte ad ospitare qualsiasi tipo di opera.
Il progetto non trascura la sostenibilità ambientale : pannelli solari e riciclo dell’acqua piovana armonizzano la struttura con la Natura permettendo una riduzione dei consumi e un minor impatto ambientale.
Il progetto ripristinerà inoltre i 4 camini di mattoni ,presenti sul sito, in camini d’acciaio divenendo così quattro dispositivi sostenibili essenziali, catturando l’aria più pulita ad un’altitudine di 70 metri, attivando la ventilazione naturale e riducendo il consumo di energia. La Natura ,come vera e propria opera d’arte vivente, sarà parte integrante del progetto ,con una foresta di betulle interna alla cattedrale e con un giardino di scultura esterno,che andrà progressivamente a lasciare il posto a centinaia di alberi piantati su un paesaggio scolpito. Due i concetti principali del progetto: creare uno spazio in cui i visitatori si sentiranno guidati dalla propria intuizione e creare una “rete di circolazione”. L’idea è quella di creare un web fluido e visibile, dove tutto è collegato e raggiungibile .
Una sorta di oasi interculturale al cui interno spazio e tempo si dissolvono ,dando alle diverse arti la possibilità di incontrarsi, mescolarsi e rigenerarsi in nuove forme e nuovi orizzonti.
Il volersi elevare tramite la bellezza dell’arte ma soprattutto tramite la sua stessa condivisione con altre bellezze ed altre forme, partendo dalla rigenerazione di una vecchia fabbrica : l’idea che rende questo progetto, ancora in costruzione, già meraviglioso e florido.
L’inaugurazione della metamorfosi della vecchia centrale elettrica è prevista per settembre 2020.
Il programma per i prossimi 3 anni si sviluppa sul tema ” Holy barbarians: both are worse”, articolato su cinque stagioni espositive ( Five Seasons) , di 6 mesi ciascuna : Santa Barbara, Truth, Mother, Kosmos Nash, Barely Audible.
Un progetto nel quale la Russia si confronta con se stessa , sviluppando tematiche come cultura e società post-sovietiche, rivoluzione digitale, maternità, famiglia e madrepatria, colonizzazione e futuro.
Ad inaugurare la cattedrale artistica sarà il progetto site specific dell’artista islandese Ragnar Kjartjansson dal nome Santa Barbara , riferendosi alla prima telenovela americana ad essere trasmessa nel paese. In un clima post sovietico la telenovela ha inevitabilmente rivoluzionato i valori sociali e culturali del tempo e si ritrova, oggi ,ad esserne testimone tramite il progetto di apertura , che prevede la costruzione di diversi studi televisivi lungo la navata centrale della cattedrale, dai quali verranno proiettati gli episodi trasmessi in Russia dal 1992 al 2002.Un luogo di cultura nel cuore di Mosca, dedito al futuro, ma coscientemente ancorato al passato, dal quale, con spirito critico e analitico , si gettano le basi per una Russia più armonica e più condivisa, pronta al suo sfiorire.
Prosegue quindi ,con straordinarie potenzialità e grande ammirazione, il nuovo progetto di V-A-C Foundation, acronimo di Victoria – the Art of being Contemporary, l’associazione nata a Mosca nel 2009 per volontà di Leonid Mikhelson , a cura e direzione di Teresa Iarocci Mavica, il cui preposto scopo è quello di promuovere, condividere e motivare l’arte contemporanea russa, ma con una collezione che comprende anche opere di artisti quali Francis Bacon, Wassily Kandinsky, Amadeo Modigliani e Egon Schiele.Così V-A-C Foundation si distingue , oltre che per una grande sponsorizzazione all’arte, soprattutto grazie alla sua visione di ampio respiro sull’arte, sui processi artistici e sul loro impatto sulle società.