DA ELEONORA ALTAMORE IL PIU’ BELLO SPETTACOLO DEL WEEK END DI GIUGNO 2023
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All Run Christmas” 2022
con ANNALISA MINETTI
Post conferenza “All Run Christmas” 2022, tra sport, beneficenza e magia del Natale
E’ stata presentata, presso la Sala Nicholas Green della Regione Lazio a Roma la conferenza di presentazione della 2° edizione della manifestazione sportivo-sociale “All Run Christmas”, ideata da Annalisa Minetti e Davide De Luca, (maratona 25 km + 10 km + 1 km + 2 villaggi sportivi). E’ stato un momento emozionante dalla doppia valenza: oltre infatti alla presentazione della seconda edizione di un evento che lo scorso anno ha coinvolto centinaia di atleti, cittadini e bimbi, l’inaugurazione della Sala Nicholas Green. Ad accogliere l’evento direttamente Roberto Tavani Delegato allo Sport Regione Lazio che ha fatto gli onori di casa e ha detto che la Regione è felice di dare il Patrocinio a “All Run Christmas”. A moderare la conferenza il giornalista e telecronista sportivo Giorgio Martino che con professionalità, dopo il video della manifestazione della prima edizione che ha immortalato i momenti di maggior emozione, di allegria e di soddisfazione come quella stampata sui volti dei bimbi sorridenti mentre ricevevano i doni, mentre mangiavano, la gioia degli atleti e dei partecipanti alla corsa amatoriale e a quella dedicata ai professionisti, ha fatto vedere i contributi video di Silvia Salis eletta nel Consiglio Federale della FIDAL e nel Consiglio Nazionale del CONI, il Comitato Olimpico Italiano e di Massimiliano Rosolino, padrino della manifestazione, campione olimpico di nuoto a Sidney e personaggio televisivo. Il coordinamento dell’evento è stato affidato a Marco Ceccaroni direttore Sci Club Madonna del Monte che con la sua associazione ha offerto ed offre supporto fondamentale a tutta la manifestazione. Ad illustrare l’evento gli ideatori Annalisa Minetti e Davide De Luca in collaborazione con il Sindaco di Arcinazzo Romano Luca Marocchi, il Sindaco di Anagni Daniele Natalia ed il Sindaco di Trevi Nel Lazio Silvio Grazioli, che rappresentano i tre territori coinvolti dalla manifestazione. Partecipi nella realizzazione dell’evento anche l’Accademia Nazionale di Cultura Sportiva, l’Associazione Sportiva As Calcio Roma e la Pro Loco Intercomunale degli Altipiani di Arcinazzo guidata da Alessia Scaramella, l’Ente di Promozione Sportiva ACSI il cui Presidente Antonino Viti ha espresso tutto il suo entusiasmo. Presente anche Nazzareno Gabrieli già Sindaco del Comune di Piglio che ha accompagnato Ceccaroni. Alla conferenza erano presenti anche alcuni esponenti della Croce Rossa Italiana che ricopre un ruolo importante per tutta la durata dell’evento. Il microfono è poi passato a Giuseppe Minici dell’associazione Piano ma Arriviamo Asd, Società Dilettantistica che partecipa in tutto il territorio nazionale. L’appuntamento è per il prossimo 18 dicembre agli Altipiani di Arcinazzo dalle ore 10.00 per la partenza, da Piazza Suria. “In quest’evento – ha commentato la stessa Annalisa Minetti responsabile Nazionale delle pluridisabilità ACSI – le persone che vorranno partecipare si sfideranno in una corsa leale e appassionata, ma soprattutto ricca di messaggi. Voglio che la magia del Natale sia sempre speciale e questa maratona sarà arricchita dall’unione tra le persone, persone consapevoli che attraverso l’attività fisica possono festeggiare la Vita, ma soprattutto la Vita di tutti quei ragazzi e bambini che non hanno una famiglia di riferimento e che vivono moltissimi altri disagi”. Infatti lo scopo lodevole di questa manifestazione è di rendere speciale il Natale a tutti i bambini che vivono nelle case famiglia che combattono ogni giorno per la loro dignità e per i loro diritti. Dalla conferenza stampa è emersa la novità, che quest’anno sarà la 10 km + 1 km, che andrà ad aggiungersi alla 25 km che, lo scorso anno, ha visto l’adesione di molti atleti. Un solo evento che, la scorsa edizione, attraverso la corsa amatoriale e non, ha unito migliaia di persone nella splendida cornice degli Altipiani di Arcinazzo (nei rispettivi territori di Trevi Nel Lazio ed Arcinazzo Romano) e di Anagni. “Il filo conduttore di “All Run Christmas” – si legge in una nota – è stato quello di utilizzare lo sport come un collante assolutamente riabilitativo ed unico del suo genere in modo da rendere ancora di più magico il Natale per grandi e piccini. Al fianco di Annalisa Minetti l’immancabile Michele Panzarino, Presidente dell’Ancs ideatore dello Skymano assieme ad Annalisa. A fare da sponsor alla manifestazione anche il Gruppo L’Automobile di Frosinone. La prima edizione ha registrato più di mille iscrizioni, l’augurio è che quest’anno si superino le presenze passate, per iscrizioni ed info sul sito www.allrun.it
“All Run Christmas” 2022, tra sport, beneficenza e magia del Natale
Mancano pochi giorni al taglio del nastro della seconda edizione di “All Run Christmas”, l’evento sportivo-sociale ideato da Annalisa Minetti e Davide De Luca con la magistrale organizzazione dello Sci Club Madonna del Monte che, con successo, ha reso unico e magico il Natale per molti bambini delle case-famiglia, per moltissimi atleti, vip e famiglie. La novità di quest’anno sarà la 10 km + 1 km che andranno ad aggiungersi alla 25 km che, lo scorso anno, ha visto l’adesione di molti atleti. Un solo evento che, la scorsa edizione, attraverso la corsa amatoriale e non, ha unito migliaia di persone nella splendida cornice degli Altipiani di Arcinazzo e di Anagni passando per Trevi nel Lazio. Le adesioni sono state più di mille; tra loro circa duecento atleti professionisti che hanno corso la 25 km che univa gli Altipiani di Arcinazzo ad Anagni, altri ancora, atleti non professionisti e famiglie, si sono cimentati invece nella corsa amatoriale di 5 km. Lo scopo dell’evento, che ha visto come madrine della prima edizione Emanuela Aureli e Luisa Corna assieme ad Annalisa Minetti, oltre a coinvolgere e a far divertire atleti e non, è stato quello di raccogliere dei doni, circa mille, che sono stati devoluti a più di dieci case-famiglia regalando così un sorriso ed un Natale più magico a molti bambini. Bimbi che, dopo una mattinata all’aria aperta tra sport, risate e tanto divertimento, sono stati invitati ad un pranzo speciale dove, tra piatti tradizionali e musica, hanno ricevuto altri doni. A corollario delle due corse i due villaggi sportivi estremamente dinamici, uno allestito ad Anagni e l’altro negli Altipiani di Arcinazzo dove, attraverso lo SkyMano (una pallamano open skill, priva di contatto fisico) sono stati coinvolti tutti coloro che, volendo divertirsi, si sono voluti cimentare in questo sport totalmente inclusivo. Il filo conduttore di “All Run Christmas” è stato quello di utilizzare lo sport come un collante assolutamente riabilitativo ed unico del suo genere in modo da rendere ancora di più magico il Natale per grandi e piccini. Un ringraziamento speciale va a tutti coloro che si stanno adoperando nella realizzazione di questo progetto partendo dai tre sindaci: Luca Marocchi, primo cittadino del Comune di Arcinazzo Romano, Daniele Natalia, primo cittadino del Comune di Anagni e Silvio Grazioli, primo cittadino del Comune di Trevi nel Lazio che, ci permetteranno, come nella passata edizione, di operare sui loro territori. Un ringraziamento anche all’Accademia Nazionale di Cultura Sportiva, all’Associazione Sportiva As Calcio Roma, nella persona del Dottor Pietro Berardi per la sensibilità al progetto, alla Pro Loco Intercomunale degli Altipiani, ai volontari della Protezione Civile, all’Associazione Sci Club Madonna del Monte – Piglio, all’Ente di Promozione ACSI, alla Croce Rossa e a Radio Studio Uno che sarà la radio ufficiale dell’evento.
Iscrizioni ed info sul sito www.allrun.it
L’appuntamento per tutti è domenica 18 dicembre 2022 alle ore 10.00. Il percorso prevede il passaggio da Altipiani di Arcinazzo Romano e Trevi nel Lazio per poi approdare ad Anagni.
Ufficio stampa
Francesco Caruso Litrico
+39 3334682892 Mail: fralit@alice.it
Daniela Pozone
+39 3895213098 Mail: danielapozone@gmail.com
PUPI AVATI , INTERVISTA DI IULIANA IERUGAN
Iuliana: E’ un grande onore per me oggi poter intervistare un maestro del nostro cinema che ha raccontato l’Italia del presente e del passato con grande intensità. E’ con emozione che vorrei chiedere al Maestro Pupi Avati di raccontarci il film tratto dal memoir di Giuseppe Sgarbi “Lei mi parla ancora”; con uno straordinario Renato Pozzetto, Stefania Sandrelli e un ottimo cast.
Pupi Avati: Il film più che tratto dal romanzo è in realtà il racconto di come è nato quel romanzo, di come nella situazione dolorosissima in cui si è venuta a trovare, questo farmacista di Rho Ferrarese ormai novantenne. Dopo 65 anni di matrimonio e aver perso la compagna della sua vita, trovandosi solo la figlia ha avuto questa idea geniale: di suggerire al padre di scrivere un romanzo, con i suoi ricordi e scrivere di lei. Per scrivere di lei a una persona che non l’aveva mai fatto l’ha affiancato da un ghostwriter, da un giovane scrittore ambizioso che voleva veder pubblicato il suo romanzo; si è prestato a questo tipo di accordo. E’ evidente che le età diverse, del vecchio farmacista interpretato, come ha detto giustamente lei e come dicono tutti, interpretato magistralmente da Renato Pozzetto, il giovane scrittore interpretato altrettanto bene da Fabrizio Gifuni, sono età che rappresentano due Italie diverse, due visioni del mondo diverse, due concezioni anche dei rapporti familiari, matrimoniali in questo caso molto diverse. Il vecchio farmacista è stato con la stessa donna 65 anni, questo ci è stato tre anni e quindi hanno una visione dei rapporti che coincide con i rapporti dell’oggi. Io mi sono riconosciuto in questa storia perché avendo io ormai un’età, non ho novant’anni ma ne ho più di ottanta, ho ottantadue anni e quando l’ho letta ne avevo ottanta. Sono sposato a mia volta con una persona da più di cinquant’anni, e quindi ho pensato che cosa poteva comportare l’assenza improvvisa di una persona nella tua vita con la quale hai condiviso tutto, con la quale sei stato malissimo e benissimo, perché il matrimonio è un insieme di cose brutte e di cose belle, molto difficile e molto faticoso però vale la pena di essere vissuto. Questa è la lezione del film, dovrebbe essere questa, prima di arrendersi immediatamente come fanno i più oggi per motivi superficiali, si rivolgono improvvisamente a un’altra per trovare una persona peggio di quella di prima. Penso che raccontare una storia di questo genere apparentemente così anacronistica sia invece una cosa importante. Tutti i segnali che mi arrivano che sono infiniti e sono bellissimi devo dire che mi confortano, vogliono dire che non abbiamo sbagliato a raccontare questa storia.
Iuliana: Abbiamo bisogno di amore e di credere di più nelle storie. Parlando dei grandissimi attori che ha diretto, vorrei un suo ricordo di Tognazzi, com’era come persona?
Pupi Avati: A Tognazzi devo praticamente la mia vita professionale, perché se non lo avessi incontrato a un certo punto della mia vita, dopo aver fatto i miei primi due film che erano stati dei disastri totali a Bologna con un gruppo di giovani sessantottini, in una condizione completamente alternativa, facendo perdere tantissimi soldi a un industriale bolognese. La provincia allora era spietata, soprattutto volevano tutti che avessi insuccesso, la provincia italiana è cattivissima. Per questi due insuccessi hanno goduto tutti e sono dovuto scappare da Bologna a Roma con mia moglie e il bambino, e sono stato quattro anni disoccupato. Fortunatamente ho incontrato Ugo Tognazzi, che era una star, che aveva fatto due film quell’anno di grandissimo successo “Amici miei” e “Romanzo popolare”, ed è venuto a fare il film con me gratis. E’ stato un miracolo, ma nella mia vita ogni tanto qualche miracolo c’è.
Iuliana: Ci racconta i suoi inizi con la musica e l’incontro con Lucio Dalla
Pupi Avati: Io ho patito molto Lucio che suonava troppo meglio di me anche se poi siamo diventati amici. Il fatto di non saper suonare bene come lui mi faceva soffrire molto e a un certo punto ho deciso di smettere di suonare. E’ ancora adesso un dolore, ho accanto a me il mio clarinetto che ogni tanto suono e mi rendo conto che non sarei mai diventato un grande musicista.
Iuliana: Lo suona da solo o anche con qualche amico?
Pupi: Suono da solo con tutte le finestre chiuse col cerotto.
Iuliana: Ha diretto anche la straordinaria Mariangela Melato..Pupi: Entrata nel nostro cinema due volte; faceva la vetrinista a Milano alla Rinascente e frequentava la scuola del Piccolo di Milano. Era venuta al posto di un’altra. Era una cosa molto imbarazzante, non era mai capitato che un’attrice scelta in un provino mandasse un’altra, non si fa proprio. Mi ha fatto molta tenerezza la sua cocciutaggine, la sua insistenza, il suo carattere, la sua determinazione e le ho fatto fare questo film. Mi sono accorto subito che era qualcosa di assolutamente speciale. Undici anni dopo, nel 1980, abbiamo fatto un film che si chiamava “Aiutami a sognare” che andò bene, dove lei ballava, cantava ed era veramente straordinaria.
Pupi Avati: Una curiosità invece tecnica sul suo modo di lavorare con gli attori. Ci sono diverse scuole di pensiero sul fatto di ripetere una scena tante volte, come raccontava De Niro, oppure diversamente.Pupi: Io penso che l’attore dia il meglio di sé all’inizio, tanto è vero che se tu non fai le prove è quasi meglio, perché dopo diventa un po’ automatico. Gli attori americani sono abituati a darti il meglio di loro dopo due o tre ciak, e da li non si muoverà più niente. L’attore americano è molto rassicurato da come la sto facendo e la farà sempre uguale, mentre gli attori europei e soprattutto italiani vogliono sempre rischiare e fare qualcosa di diverso. tu dici “Bella, bravissimo!” e loro “Fammene fare un’altra, sono alla continua ricerca di meravigliare, di stupire non solo il regista ma anche la troupe. Sono professionalmente molto inaffidabili ma a livello di creatività molto interessanti.
Iuliana: Tornando agli attori americani ha diretto Sharon Stone. Quale è il suo ricordo?
Pupi Avati: Era una persona molto professionale, che faceva esattamente quello che doveva fare, ma niente di più di quello che doveva fare, come un contratto con un commercialista, tu vai li e lei fa quella cosa, la fa benissimo, al meglio di come la sa fare, ma non c’é in più una domanda “Ma tu sei sposato, hai dei figli, hai dei nipoti, ti piace il mare o ti piace la montagna?”, questa cosa non c’é. Io non so niente di Sharon Stone in più rispetto al personaggio che ha interpretato. Finito di recitare, entra nella roulotte, mangia il cestino stando chiusa, va via poi con le guardie del corpo. A un elettrodomestico non ti puoi confidare che ti sei innamorato di qualcuno. Io con gli attori ho invece un rapporto molto umano, non faccio i provini, io conosco le persone, cerco di capire come sono, se sono persone che mi incuriosisco o no, se sono le persone con le quali mi piacerebbe stare o no. Questa é la cosa che mi seduce.
Iuliana: Ha fatto diventare attrice anche la grandissima Katia Ricciarelli, dopo l’esperienza con lei l’abbiamo vista anche in alcune fiction. come le é venuta questa idea?
Pupi Avati: E’ venuta perché eravamo ubriachi, avevamo bevuto molto vino, io mio fratello Antonio e Maurizio Nichetti in una trattoria di San Giovanni, dovevamo scegliere un’attrice per fare la madre di Marcorè, avevamo tanti nomi di attrici già conosciute, non era un’idea come Pozzetto. Bevendo molto vino, la fantasia si moltiplica. A un certo punto dissi: Katia Ricciarelli, perché non proviamo con Katia Ricciarelli? e mi ricordo che mio fratello e Maurizio Nichetti furono subito entusiasti. Ci abbiamo provato ed è andata bene come sta andando bene con Pozzetto. La bellezza di questa professione è che non sei mai sicuro, è come giocare tu non sai se vinci o perdi. E’ questo aspetto che rende questo mestiere anche alla mia età ancora affascinante. Io non sono sicuro di niente, se comincio un film domani, spero che vada bene ma non ne sono sicuro.
Iuliana: La prima volta che si è detto “Vorrei fare il regista cinematografico”, c’è stato un momento particolare?
Pupi Avati: Quando ho visto il film “8 e 1/2” di Federico Fellini, quello è stato il momento particolare, facevo il rappresentante di surgelati di bastoncini di pesce. Non sapevo niente della professione del regista, avevo visto tanti film, vedendo questo film mi sono innamorato della figura del regista, e mi sono detto “Voglio diventare Federico Fellini”, fare Federico Fellini di mestiere.