Che cos’è l’anima? L’anima è coscienza.
E brilla come la luce dentro al cuore.
Brihadaranyaka Upanishad
Un passo importante e doloroso per la scienza da dover ammettere…
Un progredire della matematica verso la spiritualità.
Alla ricerca di come la materia dia origine all’esperienza vissuta , la scienza si trova sul punto di una scoperta rivoluzionaria che potrebbe sconvolgere definitivamente il nostro modo di vedere le cose. “Ciò che stanno scoprendo sembra suggerire che se vogliamo ottenere una descrizione precisa della coscienza, potremmo dover abbandonare le nostre intuizioni e accettare che tutti i tipi di materia inanimata potrebbero essere coscienti, forse anche l’universo nel suo insieme. ” afferma Johannes Kleiner, matematico presso il Centro di filosofia matematica di Monaco in Germania.
Un momento socio-culturale di spessore dove la più diffidente e scettica delle discipline, la scienza, si ricongiunge alle più antiche tradizioni e conoscenze, che hanno nei secoli dei secoli tramandato all’uomo questa forma di comprensione cosmica.
Il modello oggetto della ricerca è noto come Integrated Information Theory (IIT), considerato controverso perché presenta una stranezza insolita. “Quando applicato a cose non viventi come macchine, particelle subatomiche e persino l’universo, afferma che anche loro sperimentano la coscienza” riferisce New Scientist.
IT si basa su un valore chiamato phi che rappresenta l’interconnettività di un nodo, sia che si tratti di una regione del cervello, di un circuito o di un atomo. Quel valore rappresenta il livello di coscienza del nodo.
” Per quanto riguarda l’IIT, non è il cervello che è cosciente, ma le informazioni che fluiscono attraverso di esso. Si può tracciare un parallelo stretto, se non perfetto, con il significato di questa lettera che non è una proprietà del mio computer, ma delle informazioni che scorrevano attraverso di essa. Forse stavamo semplicemente cercando l’origine della coscienza al livello sbagliato di attività neurale. Se è così, allora gli elettroni rimangono privi di coscienza come sempre. Invece, dovremmo guardare alle informazioni codificate nei modelli di attività di quegli elettroni.”
E’ un pò screditante come il nostro scetticismo verso culture e tradizioni lontane ci riporti, dopo secoli, ad affermare attraverso studi e ricerche scientifiche costosissimi, ciò di cui già eravamo a conoscenza. Un pò come se non ci è permesso accettare dogmi al di là di quelli concessici dalla scienza. E così lasciamo naufragare lontane anche le cose che più intimamente sappiamo essere vere, essere giuste..aspettando una qualche approvazione da qualche scienziato di laboratorio , in un posto x del mondo. Ci siamo ridotti a comprendere e illuminare la vita lontani dalla vita stessa, ignorando per millenni insegnamenti ed illuminazioni che avrebbero dovuto essere parte integrante della nostra evoluzione. Dovremmo dar più peso e rilevanza a ciò che sentiamo in cuor nostro essere veritiero, seppur non comprovato da una equipe di esperti.
Abbiamo bisogno di riportare la fede in scienze supreme che analizzano la realtà, o per meglio dire, la percezione che abbiamo di essa. Abbiamo il dovere di contemplare illuminazioni regalateci da scrittori, poeti, profeti, filosofi e visionari più di quanto abbiamo fatto fino adesso. La scienza è un analisi di probabilità, dalle quali , con distacco e occhio critico, estrapola le più ricorrenti. Ma l’arte non fa calcoli, e si concentra sull’essenza delle cose e degli avvenimenti, senza doverli scorporare dal loro essere. Non troveremo mai una risposta certa, al di fuori di quella che vogliamo sentire. Non c’è certezza senza consapevolezza.
Questa meravigliosa scoperta ci rende finalmente liberi di credere alle nostre verità.
La prima frase che ho riportato, del trattato Brihadaranyaka Upanishad :
“Che cos’è l’anima? L’anima è coscienza.
E brilla come la luce dentro al cuore”
Si stima che sia stata composta intorno al 700 aC, (escludendo alcune parti ). La Brihadaranyaka Upanishad è un trattato sull’Ātman (Anima, Sé), include passaggi sulla metafisica, l’etica e un desiderio di conoscenza che ha influenzato varie religioni indiane, studiosi antichi e medievali e ha attratto opere secondarie come quelle di Adi Shankara e Madhvacharya.
Non è meraviglioso!!!
Riporto ancora alcune frasi del romanzo Siddhartha, in cui l’autore, Herman Hesse (1922), descrive un grande fiume che tutto sente e tutto scorre…
“E tutto insieme, tutte le voci, tutte le mete, tutti i desideri, tutti i dolori, tutta la gioia, tutto il bene e il male, tutto insieme era il mondo, tutto insieme era il fiume del divenire, era la musica della vita.”
“Serenamente contemplava la corrente del fiume; mai un’acqua gli era tanto piaciuta come questa, mai aveva sentito così forti e così belli la voce e il significato dell’acqua che passa. Gli pareva che il fiume avesse qualcosa di speciale da dirgli, qualcosa ch’egli non sapeva ancora, qualcosa che aspettava proprio lui.”
In questo fiume Siddhartha non riconosce solo un’anima, una coscienza… ma vede in esso la risonanza dell’universo , di ciò che è stato e di ciò che sarà.
Avessimo ancora oggi questa capacità di comprensione, di percepire la vibrazione che risiede in ogni dove, avremmo tutto un pò più chiaro e comprensibile.
A volte ho come l’impressione che la Verità si tenga lontana e nascosta dalla scienza il più a lungo possibile, per il sopruso che né possa fare di essa…per l’aggressione con cui la sottopone ad analisi e dubbi, fino a consumarne l’essenza…e si lasci invece piacevolmente accarezzare laddove regna l’amore della comprensione lontana dalla distruzione.
Sono contenta di questo piccolo miracolo scientifico, che riporta al centro della nostra vita la conoscenza e soprattutto la coscienza.
Prendiamone atto, viviamo in una coscienza cosmica, e tutto ciò che facciamo, che pensiamo e che impariamo si va ad aggiungere ad un mega database cosmico, che si risveglia in noi ogni qualvolta viviamo attimi di consapevolezza.
In un libro che ho letto di recente tutto ciò viene attribuito al nostro DNA. Il libro si intitola Kryon e i 12 strati del DNA. Scritto da Lee Carol a seguito di una canalizzazione con Kryon, il libro si presenta non adatto agli scettici e ai San Tommaso; ma se avete voglia di viaggiare oltre il permesso, se avete domande alle quali non avete ancora risposta, è un libro assolutamente da non perdere. In questo libro Kryon descrive questa coscienza come la parte del DNA che la scienza chiama DNA SPAZZATURA (90% del DNA), in quanto non riesce a definire la sua funzione nel nostro organismo. Kryon ci svela che è invece proprio in questo spazio indecifrato e amorfo del DNA che risiede la coscienza cosmica e tutte le informazione e le esperienze che nel corso delle reincarnazioni del nostro diamante (anima) abbiamo vissuto.
“La Coscienza muove la Terra. La coscienza è responsabile della vibrazione del pianeta, e voi siete sempre stati in grado di cambiare ciò che non pensavate fosse ricollegabile a voi…la realtà di quel che accade sul vostro pianeta.Quando comincerete a comprendere questa Verità, capirete chiaramente che Gaia risponde a voi! Pertanto è così che va, per dirlo schiettamente. E’ soltanto grazie allo sviluppo (della ricerca) sul Genoma Umano e alla scoperta di quel 90% che sembra non far nulla, che ci permettiamo di dire ciò che fa in realtà . Verra il giorno in cui avrà senso anche per la scienza. ” Kryon 2011.
Concludo con una bellissima frase di Siddhartha che dovrebbe illuminare la nostra coscienza e aiutarci a distinguere ciò che è sacro e ciò che non lo è.
Non cercate spiegazioni dinnanzi al miracolo della vita.
“La scienza si può comunicare, ma la saggezza no. Si può trovarla, viverla, si possono fare miracoli con essa, ma spiegarla e insegnarla non si può.” “La saggezza non può essere trasmessa. La saggezza che un saggio tenta di trasmettere suona sempre simile alla follia.”