Carlo Ravaioli ( 1954) è un pittore italiano originario di Coccolia, Ravenna. A sei anni realizza il suo primo dipinto ad olio e svela la sua precoce dote per l’arte. Dopo un primo esordio con la fotografia, negli anni 80′ si avvicina all’arte della pittura, affascinato dal maestro Modigliani. Inizia a dedicare sempre più tempo alla sua nuova passione fino a divenire un artista riconoscibile ed inequivocabile.
Nel 98 finalmente viene realizzata la sua prima mostra personale presso l’oratorio di S. Sebastiano a Forlì, che svela al mondo dell’arte il grande pittore che conosciamo oggi.
L’artista Carlo Ravaioli , tra i suoi vari lavori, ci regala una serie di rappresentazioni di città future: un mondo dove gli angoli artificiali delle città risuonano più acuti in assenza dell’uomo. Scenari totalmente abbandonati, inabitati, dove non esiste traccia di vita . Restano soltanto le cose immobili, che inutilizzate, esprimono tutta la loro pesantezza.
Come se l’eredità umana si possa riassumere in una futura ed egoista solitudine.
I volumi sono determinati e percettibili nella forma, accompagnati da colori opachi, che ne contrastano la forte vibrazione: si crea una sensazione di forte riflessione e di grande impatto emotivo.
L’autore definisce le sue opere come ipotetiche ed immaginarie prospettive di un mondo lontano mille anni, completamente svuotato di vitalità.
Un grande argomento, quello riassunto in queste opere, che svelano l’opportunismo e il menefreghismo dell’umanità, rincorrente una continua creazione di cose fini a se stesse. Rompendo il ciclo della vita e la sua armonia, rimarrà al futuro nient’altro che tristezza e solitudine.
Un immagine chiarificatrice del mondo attuale e del suo comportamento, letta in chiave futura.