Le case e gli edifici costruiti in biomattone sono sempre più diffusi. Questa miscela di calce e canapulo si conferma soprendente per le sue caratteristiche di traspirazione e resistenza ai batteri, ma soprattutto per la sua capacità di sintetizzare il carbonio. A basso impatto ambientale, con alte prestazioni energetiche, traspirabilità, ottime capacità isolanti, protezione dall’umidità e comfort, il biomattone ci permette inoltre di mantenere, anche con le temperature più alte , un clima intorno ai 26 gradi, e di risparmiare sui costi della climatizzazione. Ad affermarlo è ENEA , insieme al Politecnico di Milano nell’ambito del progetto “Riqualificazione energetica degli edifici pubblici esistenti: direzione nZEB”, finanziato dalla Ricerca di Sistema Elettrico del Ministero dello Sviluppo Economico.
Secondo questi studi infatti i consumi energetici delle abitazioni in Italia sono responsabili del 45% delle emissioni di CO2.
“Lo studio ha evidenziato nel complesso un bilancio ambientale molto positivo per quanto riguarda l’impronta di carbonio: in pratica la parete in blocchi in calcecanapulo funziona come un sistema in grado di sottrarre CO2 dall’atmosfera e tenerla bloccata per un tempo sufficientemente lungo”, sottolinea Giovanni Dotelli del Politecnico di Milano. “Inoltre dai primi dati sperimentali emerge la buona performance termoigrometrica della parete che, indipendentemente dalle oscillazioni di umidità e temperatura esterne, si assesta su valori interni constanti, senza l’utilizzo di condizionatori e per l’intero periodo di misura effettuato nei mesi più caldi”, aggiunge Patrizia Aversa, del Centro Ricerche ENEA di Brindisi.
Lo studio sull’impiego di questo materiale, oltre che da un punto di vista ambientale, prosegue anche da un punto di vista di sicurezza abitativa: sempre l’Enea ha progettato un sistema antisismico per costruire pareti in grado di assorbire gli effetti espulsivi delle scosse sismiche. Applicabile sia su edifici nuovi sia già esistenti, consiste in un kit composto da piani cordati e pannelli in fibra di canapa, in grado di contenere gli effetti espulsivi provocati dai terremoti, garantendo al contempo stesso un isolamento termoacustico.
Quanto ancora riuscirà a stupirci questa pianta sacra?